Il Desiderio è ciò che ci muove, la Bellezza è l’esperienza che cerchiamo di più. Tutta la nostra operosità è sempre stata attraversata da un filo conduttore, questo: la Bellezza dà gioia, allarga gli orizzonti. In definitiva un’esperienza vissuta sempre e soltanto “contro”, o inseguendo vanità sarebbe insopportabile.
Siamo convinti che si dovrebbe pensare di più a far bene che a star bene e così si finirebbe anche a star meglio.
Gli uomini e le donne di ALDA
…Il desiderio è come la scintilla con cui si accende il motore. Tutte le mosse umane nascono da questo fenomeno, da questo dinamismo costitutivo dell’uomo. Il desiderio accende il motore dell’uomo. E allora si mette a cercare il lavoro, a cercare la donna, si mette a cercare una poltrona più comoda e un alloggio più decente, si interessa a come mai taluni hanno e altri non hanno, si interessa come mai certi sono trattati in un modo e lui no, proprio in forza dell’ingrandirsi, del dilatarsi, del maturarsi di questi stimoli che ha dentro… e che la Bibbia chiama globalmente “cuore”, e che io chiamerei anche “ragione”. E non c’è ragione senza, in qualche modo, un destato affetto. E’ proprio sotto l’influsso di questo desiderio, dell’impeto di queste esigenze, che io colgo con gli occhi, con le mani, con le mie cellule cerebrali e con la forza del mio cuore il momento per tradurre in qualche modo il bisogno che sento dentro. Non esiste la possibilità di costruire sul domani. Esiste solo la possibilità di costruire sul desiderio presente, il quale soltanto mi rende capace di stare attentissimo: un padre o una madre che hanno il bambino ammalato sono attenti a prestargli tutte le cure di cui ha bisogno, fino nei più piccoli particolari. Il desiderio è anche analitico nel guardarsi attorno: non gli scappa un capello; come energia di costruzione non si stanca mai.
L. Giussani
L’occhio guarda, per questo è fondamentale. È l’unico che può accorgersi della bellezza. La visione può essere simmetrica lineare o parallela in perfetto affiancamento con l’orizzonte. Ma può essere anche asimmetrica, sghemba, capricciosa, non importa, perché la bellezza può passare per le più strane vie, anche quelle non codificate dal senso comune. E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla. Dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli non c’è dubbio [...]. Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio.
P. Barbaro